CAMPIONE ITALIANO RANDONNEE' A SQUADRE 2022 e 2023
  STAGIONE 2007
Cognome Basso  
Nome Ivan
Nato il 26 novembre 1977
A Gallarate
   
   
   
Nelle categorie giovanili del ciclismo ha raccolto molti successi: dopo il 2° posto al mondiale juniores di San Marino del 1995, vince a Valkenburg nel 1998 il titolo mondiale Under 23.

Diventa professionista nel 1999 e nello stesso anno ottiene la sua prima vittoria: una tappa del Regio Tour.

Nel 1999 partecipa per la prima volta al Giro d'Italia, ma si ritira dopo 7 tappe; l'anno successivo è nuovamente iscritto alla corsa rosa e conclude 52°.

Ha ottime doti da scalatore, pur non essendo un grimpeur, e mette in mostra queste sue doti al Mont Faron, dove nel 2001 vince una tappa del Giro del Mediterraneo.

Inizialmente sembrava soffrire le gare a cronometro, ma nelle ultime stagioni ha dimostrato buone doti anche in questa specialità. Appunto in virtù di queste doti che ne fanno un atleta pressoché completo si è ben comportato nelle ultime stagioni al Tour de France.

Nel 2002 è giunto 11° in classifica generale, vincendo la speciale graduatoria degli Under25. Dopo il 7° posto del 2003 si migliora ancora e nel 2004 sale sul terzo gradino del podio (dietro a Lance Armstrong e Andreas Kloeden), conquistando anche la difficile tappa di La Mongie.

Nel 2004 alla prestazione del Tour si aggiunge il Giro dell'Emilia e il 3° posto al Giro di Lombardia.

Tour 2004: Ivan Basso (a sinistra) a fianco di Lance Armstrong.

Nel 2005 al Giro d'Italia ha sofferto una grave crisi a causa di un virus intestinale nella tappa che prevedeva la scalata al Passo dello Stelvio; ciò nonostante ha recuperato la salute aggiudicandosi due tappe consecutive, una per distacco con arrivo in salita (Limone Piemonte), e l'altra nella cronometro tra Chieri e Torino. Nello stesso anno è arrivato secondo al Tour de France dietro Lance Armstrong con un distacco di 4'40", tentando più volte di attaccare il campione statunitense, e regalando un vero e proprio show sui Pirenei, quando, con una serie di scatti a ripetizione, è riuscito a scalzare dalla piazza d'onore il danese Michael Rasmussen. Finisce la stagione vincendo il Giro di Danimarca da vero e proprio dominatore, aggiudicandosi ben quattro delle sei tappe disputate.

La stagione del 2006 lo vede in ottime condizioni, specie per il grosso lavoro che lo ha portato a migliorare sia in salita sia nella cronometro. Numerose le gare a cui si dedica, a cominciare dalla Milano-Sanremo di marzo. Le gare vanno dall'Italia all'estero ed è proprio lì che ottiene i primi positivi risultati stagionali con la vittoria della seconda tappa del Criterium International e del Criterium stesso, per poi passare al circuito di Sarthe. La sua preparazione si è alimentata con la partecipazione alla Freccia Vallone e alla Liegi-Bastogne-Liegi in vista del Giro d'Italia che lo ha visto, non solo vincitore della maglia rosa per 2/3 della gara e poi sul podio, sul gradino più alto a Milano, ma anche vincitore con la sua squadra (CSC) della crono a squadre della quarta tappa e vincitore di altre tre tappe, l'8ª, quella sulla Maielletta, la 16ª e infine la ventesima, quella che prevedeva tre forti asperità, tra cui il Mortirolo, il Gavia e l'arrivo all'Aprica; quest'ultimo successo è stato dedicato al suo secondogenito Santiago, nato proprio il giorno prima. Alla fine della tappa è arrivata la contestazione del suo compagno di fuga Gilberto Simoni, che a suo dire lo aveva aspettato per una sua richiesta in discesa e che Ivan ha staccato sull'ultima salitella.

Operación Puerto [modifica]

Il 30 giugno 2006, dopo uno scandalo scoppiato in Spagna relativo al doping chiamato Operación Puerto, viene estromesso dalla partecipazione al Tour de France, che sarebbe iniziato il giorno successivo: alla vigilia era considerato uno dei favoriti per la vittoria finale della corsa con Jan Ullrich, anche lui coinvolto nello scandalo. Il Tour viene vinto dall' americano Floyd Landis ma la vittoria dell'americano è stata annullata, e così il Tour viene assegnato allo spagnolo Oscar Pereiro Sio.

In seguito a questo scandalo, viene sospeso dalla propria squadra, e anche il suo direttore sportivo Bjarne Riis prende le distanze da lui. Successivamente, la mancanza di sviluppi della vicenda porta lo stesso Rijs a una riapertura e a un possibile ritorno del corridore nella Csc. Il 12 ottobre la Procura antidoping del CONI archivia l'inchiesta nei confronti del varesino, che è quindi libero di tornare alle corse.

Il 18 ottobre, avviene il divorzio consensuale con il team di Bjarne Rijs. In una lettera aperta ha comunque ringraziato la CSC e Rijs per il supporto e le opportunità concessegli negli anni in cui ha gareggiato con loro, affermando di volersi rimettere in gioco con la speranza di poter trovare la stessa professionalità trovata nella squadra danese. L'8 novembre viene ufficializzato il passaggio alla Discovery Channel.

Il 24 aprile 2007, viene sospeso dalla Discovery Channel in seguito alla riapertura del caso Operación Puerto da parte del CONI. Il 30 aprile, il Team annuncia che il suo contratto sarà rescisso. Dal canto suo, chiede di abbandonare la squadra per "motivi personali legati alla riapertura delle indagini da parte del CONI". Si incontra quindi con Bill Stapleton, General Manager della Discovery Channel, e Johan Bruyneel, Direttore della squadra ed i due si dicono d'accordo nel consentirgli di abbandonare la squadra americana[1].

Il 7 maggio ammette le proprie responsabilità, confessando il tentativo di utilizzare pratiche dopanti (l'autoemotrasfusione) in vista del tour 2007, e decide di collaborare con la procura antidoping del Coni, primo in Italia a compiere una simile scelta. Il presidente della Federciclismo, per evitare un altro "caso Pantani", ha chiesto alla stampa e all'opinione pubblica di rimanere vicino al corridore varesino[2]. Il giorno successivo rettificherà le proprie dichiarazioni, ammettendo di aver contattato Fuentes (medico coinvolto nell'Operaciòn Puerto) in un momento di debolezza ed essere a conoscenza del giro di sostanze dopanti, ma di non averne mai fatto uso[3].

Il 15 giugno è stato condannato a due anni di squalifica dalla Commissione disciplinare della Federciclismo italiana, periodo al quale vanno detratti i 7 mesi e 24 giorni già scontati.

Nell'aprile 2008 annuncia insieme alla Liquigas di aver raggiunto un accordo per le stagioni 2009 e 2010. Per prepararsi al meglio al prossimo anno, contemporaneamente al Giro d'Italia, ne ha svolto uno suo di una settimana con l'assistenza di Aldo Sassi. L'allenamento comprendeva tappe di salita con pendenze molto elevate, altre con pendenze più abbordabili e un paio di prove a cronometro.

Il 24 ottobre 2008 è terminato il periodo di squalifica. Due giorni dopo partecipa alla prima gara dopo la squalifica, la Japan Cup, arriva terzo, dopo Cunego e Visconti.

Tratto da www.wikipedia.it