Ciclista atipico, capace di alternare vittorie
di prestigio destinate a passare alla storia, a periodi in chiaroscuro
(soprattutto gli ultimi anni), è stato uno degli ultimi corridori capaci
di competere ai massimi livelli sia nelle classiche di un giorno sia
nelle corse a tappe, e di vincere gare a cronometro, tappe di montagna e
arrivi in volata, partecipando sempre a tutte le più importanti
competizioni ciclistiche della stagione. Si è persino cimentato con
buoni risultati nelle
Sei
giorni su
pista. Professionista dal
1985, i
suoi principali risultati in carriera sono:
- la vittoria nel
Giro d'Italia del
1990,
indossando la
maglia rosa dalla prima all'ultima tappa, come avevano saputo
fare prima di lui solo tre grandi campioni:
Costante Girardengo,
Alfredo Binda e
Eddy Merckx.
- due
Campionati mondiali, vinti consecutivamente nel
1991 e
1992,
oltre ad un terzo posto nel 1990.
- quattro vittorie in gare di
Coppa del Mondo: la
Milano-Sanremo e la
Wincanton Classic nel 1990, la
Classica di San Sebastian nel
1991
(con 30 km di fuga solitaria), il
Giro delle Fiandre nel
1994
(battendo
Johan Museeuw al
fotofinish). Nel 1990 ha vinto anche la classifica finale della
Coppa. Inoltre si è classificato secondo nell'Amstel
Gold Race del
1993 e
nella
Liegi-Bastogne-Liegi e nel
Campionato di Zurigo del
1995.
Non è mai riuscito invece ad ottenere un risultato importante nella
sua corsa "di casa", il
Giro di Lombardia, che in quegli anni aveva il traguardo proprio
a Monza
dove Bugno ha vissuto per molti anni.
- al
Tour de France ha conquistato il secondo posto in classifica
generale nel 1991, dietro a
Miguel Indurain, e il terzo nel 1992, preceduto da Indurain e da
Claudio Chiappucci. Inoltre ha vinto per due anni consecutivi
(1990-1991) la tappa dell'Alpe
d'Huez, una delle più prestigiose del mondo.
- due vittorie nel Campionato italiano (1991
Giro del Friuli e 1995
Trofeo Matteotti).
- inoltre tre
Giri dell'Appennino consecutivi (1986-1988),
due
Coppe Agostoni (1988 e 1995), un
Giro del Piemonte (1986), una
Tre Valli Varesine (1989),
un
Giro dell'Emilia (1992), una
Milano-Torino (1992), un
Giro del Lazio (1992), 9 tappe al Giro d'Italia, 4 tappe al Tour
de France, 2 alla Vuelta.
Tra il 1990 e il 1991 è stato numero 1 della
classifica mondiale
UCI.
Nell'agosto
del 1994 fu trovato positivo alla
caffeina a un
controllo
antidoping e fu squalificato per tre mesi.
Si ritirò dal mondo del ciclismo
professionistico nel
1998. Ha
dichiarato:
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« Avrei
voluto dare il contributo della mia esperienza soprattutto per i
giovani: sono il futuro di questo sport. Ma non è stato
possibile. Ora sono fuori e non ne voglio più sentir parlare. » |
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Attualmente si dedica con passione al volo (è un
pilota di
elisoccorso).
Il
12
aprile 2006
è stato insignito del premio Appennino d'Oro da parte dell'U.S.
Pontedecimo Sezione Ciclismo per aver vinto per ben tre volte
consecutive il
Giro dell'Appennino (1986,
1987 ed
1988),
oltre ad essere arrivato secondo nel
1989 e nel
1991. In
precedenza tale premio è stato consegnato ad
Alfredo Martini,
Gianbattista Baronchelli,
Francesco Moser,
Fausto Coppi (alla memoria),
Felice Gimondi,
Michele Dancelli,
Gianni Motta e
Italo Zilioli.
Tratto da www.wikipedia.it |